Later 19th century c 1850 to c 1899

Pubblicato nel 1896, "Gli ingenui" raccoglie alcuni scritti particolari e precoci, nell’ambito della nutrita produzione letteraria di Alfredo Panzini. A partire dalla lunga novella "La cagna nera", passando per contributi più brevi come "Nora", "Da Novi a Pavia" e "Per un ribelle", tutti i testi qui raccolti rivelano un diverso aspetto della magmatica sensibilità dell’autore, fra folgoranti intuizioni descrittive, reportage di viaggio ed eleganti sfoggi di erudizione. Una lettura ideale sia per chi già apprezzi l’autore romagnolo, sia per chi, non avendolo mai letto, intenda approcciarsi alla sua prosa in modo semplice ma al contempo godibilissimo.Alfredo Panzini (1863-1939) nasce a Senigallia, figlio di un medico riminese. Trascorsa l’infanzia a Rimini, frequenta il Convitto Nazionale Foscarini a Venezia e poi l’Università di Bologna, laureandosi in Lettere (fra i suoi docenti, anche Giosuè Carducci). Insegnerà per tutta la vita al Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, affiancando alla professione di insegnante una vivace produzione letteraria e lessicografica. Nel 1905, infatti, è fra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli. Scrittore estremamente prolifico, firma una trentina di romanzi (fra cui "Rose d’ogni mese", "Il padrone sono me!" e "La sventurata Irminda"), ma è anche autore di vari saggi storici ("Sigismondo Malatesta") e letterari ("L’evoluzione di Giosuè Carducci").

Ne 'La canzone di sempre e di mai', romanzo del 1931, troviamo tutti quei temi che hanno reso Guido da Verona lo scrittore di maggior successo commerciale degli anni Venti, nonché capostipite del romanzo d'appendice e della letteratura erotica italiana: l'amore nelle sue molteplici sfaccettature come gioco di chiaroscuri tra le emozioni umane; il fascino proibito eppure essenziale delle fantasie intime ed erotiche; l'importanza del diritto umano alla libertà di pensiero. Guido da Verona ci porta indietro nel tempo e con uno stile leggero e privo di manierismi, da arguto scrittore alla moda, non solo svela le fantasie snob e vagamente erotiche della borghesia della sua epoca, ma riesce a guidarci con trasporto e coinvolgimento all'interno dei labirinti sentimentali degli esseri umani.Guido da Verona, pseudonimo di Guido Verona (1881 – 1939), è stato un poeta e scrittore italiano. Fervente ammiratore di Gabriele D'Annunzio, fu capostipite del romanzo d'appendice e della letteratura erotica, genere grazie a cui diventò lo scrittore di maggior successo commerciale negli anni Venti del Novecento. Firmatario del 'Manifesto degli intellettuali fascisti' nel 1925, nel 1929 pubblicò una parodia dei 'Promessi Sposi' in cui criticava Alessandro Manzoni per essere troppo paternalista, ragione per la quale tolse dal romanzo tutti gli elementi da lui considerati manieristici e futili per sostituirli con passaggi erotici e satirici.

Il romanzo è un vero e proprio dramma, dove non si percepiscono mai spiragli di luce, speranze né fortuna per il povero protagonista, Mario, appunto. Mario è un adolescente malaticcio che viene ospitato dai ricchi cugini in campagna. Il ragazzo scoprirà l’esistenza di un documento che, se divulgato, potrebbe rovinare economicamente Carina, di cui è segretamente innamorato, e Lorenzo, che è per lui fonte d’ammirazione. Mario decide quindi di tenere per sé questo oscuro segreto, e deciderà così le sorti della sua vita, di quelle dei suoi parenti e anche di colui che diventerà il suo amico più caro.Ines Castellani Fantoni Benaglio (1849 – 1897) è stata una scrittrice italiana conosciuta anche con lo pseudonimo di Memini. Discendente del poeta Giovanni Fantoni, l’autrice esordì nel 1880 con "Estella e Nemorino". Scrisse diverse opere che attirarono anche l’attenzione di Neera, altra scrittrice italiana, con la quale instaurò poi un rapporto amicale.

Questo romanzo verista, dai toni nettamente drammatici, è ambientato nella Milano ottocentesca e ha come protagonista Arabella, donna di umile classe sociale, destinata a una vita piena di sofferenze, fino alla fine, fino alla morte. Arabella è disposta a tutto per il bene della famiglia, persino a sacrificare sé stessa, talmente forte è il suo senso del dovere. E così, per evitare che la famiglia del patrigno cada in rovina, sposerà Lorenzo Maccagnano. È forse innamorata di lui? No. D’altronde Lorenzo è un giovane che nulla sa fare, ma è sicuramente molto ricco. Basterà questo per rendere felice Arabella? Chiaramente no. Ahinoi, la donna si troverà immischiata – senza colpa – in una truffa architettata dal suocero Tognino. E quella che sempre ne rimetterà è Arabella che, ricordate, è destinata a una vita piena di tragedie e dispiaceri, fino alla fine.Emilio De Marchi (1851 – 1901) è stato un traduttore italiano, ma soprattutto scrittore e poeta; era infatti ritenuto uno dei più importanti narratori italiani della seconda metà dell’Ottocento. I protagonisti delle sue opere sono perlopiù contadini lombardi e la piccola borghesia milanese. Le sue opere sono davvero numerose, qui ne ricordiamo alcune come "Vecchie storie", "Il signor dottorino", "Redivivo", "Nuove storie d’ogni colore", "I nostri figliuoli", "Giacomo l’idealista" e "Arabella".

Una raccolta di storie brevi firmate da una delle penne più famose della letteratura italiana, Edmondo de Amicis, autore del libro "Cuore". All’interno di questi racconti si ritroveranno gli stessi temi, gli stessi ardori che caratterizzano la sua opera più famosa, questa volta incapsulati in pillole più brevi e variopinte. Tanti piccoli affreschi sulla società italiana della seconda metà dell’Ottocento: tra saloni, tram, Torino, feste e moti politici, De Amicis catturerà come nessun altro uno dei periodi più importanti della storia della nazione.Edmondo De Amicis (1846-1908) è stato uno scrittore italiano, tra i più importanti nel panorama nazionale e internazionale. La sua opera "Cuore" è uno dei libri per ragazzi più letti e influenti della storia della letteratura, che lo ha reso una figura importantissima per lo sviluppo di una coscienza letteraria nazionale.

In questo interessante esperimento letterario, a metà strada fra un romanzo e una commedia, l’io narrante si ritrova a sopravvivere all’Apocalisse e a parlare col Diavolo in persona. Lo "strano maestro", che tutto sommato è un "cortese compare" accompagnerà il protagonista in un viaggio visionario, che terrà incollati alla pagina gli occhi di chiunque si accinga a leggerne il resoconto. Pubblicato nel 1871, "Lucifero: fantasia romantica" è un’opera straordinariamente moderna, che si presta con cinica ironia anche a chi la legga nel XXI secolo. Con lo stile che gli è più consono, Ulisse Barbieri ci mostra quanto futile sia la civiltà umana, e al contempo quanto il Mondo sia prezioso, in tutta la sua infinita meraviglia...Ulisse Barbieri (1842-1899) nasce a Mantova da una famiglia borghese. Attivo fin da giovanissimo nelle lotte antiaustriache, a sedici anni viene arrestato e condannato a quattro anni di carcere. Successivamente si arruola volontario fra i Cacciatori delle Alpi, agli ordini di Garibaldi, e combatte varie battaglie (1866). Trasferitosi a San Benedetto Po, inizia a svolgere una frenetica attività letteraria, avvicinandosi intanto al socialismo e all’anarchismo. Proprio per sfuggire a un nuovo arresto, emigrerà per qualche anno in Brasile, facendo infine ritorno a San Benedetto Po tre anni prima della morte. È stato autore di poesie, romanzi, drammi, libretti d’opera e commedie, ma è noto soprattutto per le opere "Lucifero: fantasia romantica" (1871) e "In basso" (1885).

Marco, soprannominato "il dottorino", è un giovane medico che si ritrova a pensare, bellamente innamorato, a Severina, la bella e affascinante figlia di un barone che è venuta a vivere dalle parti di lui, sulle rive del lago di Como, due mesi prima. Sarà proprio il padre di lei, il barone, a chiamare Marco: Severina è gravemente malata. Di cosa soffre la giovane? Può, il nostro dottorino, guarirla? Non fatevi ingannare da queste righe drammatiche, "Il signor dottorino" è infatti una divertente commedia fatta di equivoci.Emilio De Marchi (1851 – 1901) è stato un traduttore italiano, ma soprattutto scrittore e poeta; era infatti ritenuto uno dei più importanti narratori italiani della seconda metà dell’Ottocento. I protagonisti delle sue opere sono perlopiù contadini lombardi e la piccola borghesia milanese. Le sue opere sono davvero numerose, qui ne ricordiamo alcune come "Vecchie storie", "Il signor dottorino", "Redivivo", "Nuove storie d’ogni colore", "I nostri figliuoli", "Giacomo l’idealista" e "Arabella".

Het internationaal geroemde toneelstukHet bestaan van vissersvrouw Kniertje is hard. Ze heeft haar man en twee zonen moeten afgeven aan de zee. Toch overtuigt ze haar twee jongste zonen om aan te monsteren op de Hoop van Zegen. Wat ze niet weet, is dat het schip in zeer slechte staat is. Het toneelstuk ‘Op hoop van zegen’ is de geschiedenis van een vissersgemeenschap die clasht met het 19de-eeuwse kapitalisme. Het ensceneert een verbitterd gevecht tussen sociale klassen en schetst ook hoe mensen hun eigen vooruitgang saboteren. Heijermans had zich goed gedocumenteerd over de misstanden in de zeevisserij voordat hij het stuk schreef, en hij wilde ermee een wet forceren tegen de gewetenloze reders die drijvende doodskisten het water opstuurden. In 1909 gebeurde dat ook: toen werd de Schepenwet aangenomen, die controle op de veiligheid van alle uitgaande schepen voorschreef. Het toneelstuk verwierf internationale beroemdheid.Herman Heijermans (1864-1924) was een heel productief Nederlands toneelschrijver; zijn verzamelde werk beslaat drie dikke boekdelen. Zijn onverwoestbare klassieker is ‘Op hoop van zegen’. Hij was ook actief als toneelrecensent en als directeur van Theater Carré. Onder het pseudoniem Samuel Falkland schreef hij columns, de zogenaamde ‘Falklandjes’.

Verhalen over momenten van existentieel inzicht‘Bleke levens’ verzamelt het werk op de korte baan van Frans Coenen. Titels als ‘Bleke levens’, ‘Twijfelmoedig’ en ‘Vervreemd’ geven al aan dat Coenen gevoel had voor melancholie en existentiële twijfel. De spanning in deze verhalen zit ‘m in de clash tussen de hoofdfiguren, die een ontluisterende visie op het leven hebben, en hun omgeving, die holle woorden en oppervlakkig optimisme in stelling brengen. Maar de clash kan ook in één personage plaatsvinden: een pijnlijk moment van inzicht, zoals in ‘Zomermiddag’. Het boek sluit af met het ietsje lichtere ‘In België’, een reisverslag dat ons naar Luik, Saint Hubert en Bouillon brengt.Frans Coenen (1866-1936) promoveerde in de rechtsgeleerdheid, werkte als journalist en vond ten slotte zijn draai als gewaardeerd schrijver van romans. Coenen had aanleg voor depressie, wat zich in zijn werk vertaalt in een sterke melancholie. In de eerste tien jaar van zijn carrière publiceerde hij hoofdzakelijk naturalistische romans (‘Zondagsrust’ en ‘Verveling' behoren tot de beste), maar vanaf 1905 verlegde hij de focus naar politiek activisme. Pas kort voor zijn dood keerde hij terug naar fictie, met ‘Onpersoonlijke herinneringen’.

Verveling, dat is hongeren en verzadigd zijn tegelijkDe ambitie van Frans Coenen was de verveling, een ‘open plaats, die bij anderen bezet was’, te analyseren. De hoofdpersoon in deze korte roman, de jonge, bemiddelde Henriette de Wal, tracht de sleur in haar leven te doorbreken met studie, schrijven, piano spelen... Maar niets weet haar mee te slepen en niemand lijkt haar te begrijpen. ‘Verveling... dat was hongeren en verzadigd zijn tegelijk, 't domineren der traagheid en de smart daarover, een dualisme van voortdrijvende en terugtrekkende krachten, waartussen de ziel, in pijnlijk evenwicht hangend, langzaam aan stuk getrokken werd.’ ‘Verveling’ laat zich vandaag lezen als een gevecht tegen depressie, tegen het isolement waarin een psychische ziekte een mens kan storten. Coenen beschrijft het allemaal in ongeloof elegant proza, dat de treurnis van het verhaal in balans brengt. Voor de lezers van Louis Couperus' 'Eline Vere'.

Nietig en superieur, alles en nietsFrans Coenen had aanleg tot depressie. In zijn dagboek schreef hij daarover: ‘Mijn vrienden hebben zich van kant gemaakt, maar ik heb mijn misère van me afgeschreven’. De roman ‘Een zwakke’ is een goed voorbeeld hiervan. Johan, de zwakke man uit de titel, lijdt onder zijn doodsverlangen, nietigheids- en superioriteitsgevoelens, zelfmedelijden, gevoeligheid voor weersveranderingen en huiselijke sfeer, onlustgevoelens en als problematisch ervaren seksualiteit’. Maar Coenen heeft een ruimere blik dan zijn hoofdpersonage en brengt ook diens moeder en zus in beeld, om het onbetrouwbare van Johans observaties in de verf te zetten. Misschien geen opbeurende lectuur, maar wel geschreven in glashelder, tintelfris Nederlands.Frans Coenen (1866-1936) promoveerde in de rechtsgeleerdheid, werkte als journalist en vond ten slotte zijn draai als gewaardeerd schrijver van romans. Coenen had aanleg voor depressie, wat zich in zijn werk vertaalt in een sterke melancholie. In de eerste tien jaar van zijn carrière publiceerde hij hoofdzakelijk naturalistische romans (‘Zondagsrust’ en ‘Verveling' behoren tot de beste), maar vanaf 1905 verlegde hij de focus naar politiek activisme. Pas kort voor zijn dood keerde hij terug naar fictie, met ‘Onpersoonlijke herinneringen’.

Livet är härligt för rikemansdottern Hilda Sparre när hon 1889 flyttar in på Gunnebo slott. Hon är kär och nygift och planerar sitt framtida liv med maken Carl. Hilda kommer från en av Göteborgs mest framstående familjer och är van vid att livet följer hennes önskningar. Men hennes nya äktenskap blir inte riktigt lika enkelt och snart hopas sig frågorna. Reser inte Carl väl ofta? Blir hon bedragen? Och var inte kärleken starkare än så här?Samtidigt befinner sig Mölndal och samhället i stort under förändring och kvinnornas roll är inte längre lika given som den en gång varit. Ska Hilda hålla sig på sitt slott och leva i excess eller ska hon ta sig ut och aktivt påverka samhällets framtid? Hanna Lans är en svensk författare. Hon debuterade 2010 med romanen Som någon annan bäddar.

Een weduwe gebruikt magie om een man aan haar voeten te krijgenDe laatste jaren van de 19de eeuw, Nederlands-Indië. De half-Indische weduwe Den Ekster heeft haar zinnen gezet op een man. Een getrouwde man. Om hem voor zich te winnen neemt ze haar toevlucht tot "de stille kracht", oftewel magie. P.A. Daum vertelt de intrige met zijn typische, nuchtere directheid en altijd met grote interesse voor de wisselwerking tussen Nederlandse en Indische cultuur. Oorspronkelijk geschreven als krantenfeuilleton en daardoor voorzien van tal van cliffhangers. Paulus Adrianus Daum (1850-1898) was een Nederlandse journalist, toneel- en romanschrijver. Hij groeide op in een Haagse volksbuurt, reisde naar Nederlands-Indië en ging daar aan de slag van journalist. Zijn kritiek op de koloniale autoriteiten werd hem niet in dank afgenomen. Hij richtte zijn eigen krant op, die de stem van de Indische Nederlander werd. Om de krant aan hogere verkoopcijfers te helpen, schreef Daum zelfs enkele romans, die in feuilletonvorm gepubliceerd werden. De strategie was succesvol en de romans werden ook gewaardeerd door de kritiek. Boeken als "Goena-Goena" en "Uit de suiker in de tabak" werden na de Tweede Wereldoorlog herontdekt.

Nellie Bly oli aikansa tunnetuimpia toimittajia. Hän oli valmis ottamaan suuria riskejä tutkivan journalismin vuoksi. Bly oli myös nainen – ei mikään itsestäänselvyys toimittajapiireissä 1800-luvun lopun Yhdysvalloissa. Bly kohtasikin paljon ennakkoluuloja sukupuolensa takia, mutta hän ei niistä lannistunut.Maailman ympäri 72 päivässä on ainutlaatuinen kuvaus Blyn kunnianhimoisesta juttukeikasta. Bly ehdotti New York Worldin päätoimittajalle, voisiko hän lähteä kiertämään maailmaa ja raportoida samalla matkasta. Ideana oli kiertää maailma nopeammin ympäri kuin Jules Vernen romaanissa Matka maailman ympäri 80 päivässä. Lehti lämpeni idealle – ja niin Bly lähti matkaan. Bly kirjoitti tiiviisti artikkeleita matkansa käänteistä ja lukijat odottivat innolla päivityksiä. Maailman ympäri 72 päivässä on koostettu samaisista artikkeleista.Nellie Bly on yhdysvaltalaisen tutkivan journalistin Elizabeth Jane Cochranin (1864–1922) käyttämä kirjailijanimi. Bly tunnetaan muun muassa teoksestaan Kymmenen päivää mielisairaalassa, jossa hän kirjautuu mielisairaalaan tutkiakseen sen toiminnan epäkohtia.

Osud mu seslal šlechtické sídlo. Sešle mu také pravou lásku?Major Michael Moore se po letech strávených na bojištích v Indii vrací do rodné Anglie. Během plavby se dozvídá, že zemřel jeho děd a že on sám se stal dědicem rodového titulu – nyní je z něj markýz z Grangemoore.Roky v armádě však Michaela naučily obezřetnosti, takže raději postupuje opatrně. Jeho nové sídlo Grangemoore Hall je proslulé svou špatnou pověstí, a proto se tam vydává nejprve v přestrojení. Cestou narazí na vyděšenou Adelu, která utíká před svou macechou. Rozhodne se jí pomoct a bere ji s sebou. Oba přitom předstírají, že jsou sourozenci...Po příjezdu na Grangemoore Hall zjišťují, že sídlo obsadil Michaelův vzdálený bratranec a udělal z něj doupě opilců a kriminálníků. Podaří se Michaelovi získat své právoplatné dědictví? A jak dopadne jeho vztah s krásnou a nezkušenou Adelou?Barbara Cartlandová (1901–2000) byla anglická spisovatelka převážně historických milostných románů. Pocházela ze slavné britské aristokratické rodiny. Je autorkou více než 700 knih a některé zdroje odhadují počet prodaných výtisků na více než jednu miliardu, je proto řazena mezi nejplodnější a komerčně nejúspěšnější spisovatele 20. století. Její romantické příběhy plné lásky a napětí z prostředí starobylých sídel anglické šlechty si získaly srdce mnoha čtenářů po celém světě.

A.C. Meyers digte fra 1896 omhandler en lang række vidt forskellige aspekter af livet, som alle optog den sammensatte og passionerede politiker og digter. Digte om kærlighed, social uretfærdighed, politik og barndom står side om side med lejlighedsdigte om de politiske begivenheder, der fyldte så meget i hans kamp for Socialdemokratiet.A.C. Meyer (1858-1938) var dansk stukkatør, socialdemokrat, journalist, forfatter og politiker. Fra barnsben lærte han fattigdommens vilkår at kende, og fra sit hjem på Nørrebro i København overværede han arbejdernes kamp for bedre vilkår. Konfrontationen mellem politi og arbejdere under Slaget på Fælleden i 1872 gjorde stort indtryk på den unge Meyer, og allerede som ung lærling på en symaskinefabrik holdt han sine første politiske taler. Han blev hurtigt en del af fagbevægelsen og siden medlem af Socialdemokratiet, hvor han arbejdede som journalist for partiets dagblad Social-Demokraten. I 1895 blev han valgt til Folketinget, hvor han sad frem til 1932. Gennem hele sit liv og politiske virke var han stærkt optaget af at forbedre forholdene for fattige og især nødlidende børn og grundlagde derfor hjælpeorganisationen Børnenes Kontor i slutningen af 1890'erne. Børnenes Kontor eksisterer stadig og uddeler beklædnings- og fødevarehjælp til værdigt trængende børn.

Peter elsker sin kone og deres ustyrlige rollinger, men hvert host fra den elskede hustru er som en kniv i hjertet. Når hun fra sin sygeseng beder ham forberede sig på, at hun måske snart er borte, kan han dårligt holde til det. For hvad skal han stille op med den uregerlige børneflok, hvis han bliver enkemand? Peter tør ikke stille sig selv det spørgsmål, hvorimod hans kone ikke bekymrer sig om andet.Cornelia Levetzow (1836-1921) var dansk forfatter og udgav frem til 1891 alle sine bøger under pseudonymet J. Hun opnåede stor anerkendelse i både Danmark og udlandet for sine romaner og noveller. Hendes debutroman fra 1860, "En ung piges historie", der må betragtes som et vigtigt bidrag til den danske guvernanteroman, blev en stor succes.

"Villa Europa" er en slægtsroman om familien Ulven, som gennem fire generationer holder til i huset Bekkelaget uden for Oslo i det tyvende århundrede. Familiemedlemmerne er formet af forskellige tider og går vidt forskellige veje i deres liv, men fælles for dem er en stor udlængsel. Romanen er også et portræt af 1900-tallets Norge fra løsrivelsen fra Sverige over besættelsen til medlemsskabet af EEC.Ketil Bjørnstad (f. 1952) er en norsk pianist, komponist og forfatter, der har skrevet bøger inden for flere forskellige genrer. Han debuterede som forfatter i 1972 med digtsamlingen "Alene ut" og har siden skrevet et væld af romaner, debatbøger og dokumentariske bøger om store nordmænd som Edvard Munch, Oda Krogh, Hans Jæger og Bendik Riis. Ketil Bjørnstad har vundet en lang række priser for sine bøger i mange forskellige lande.

Victoria Bang er kun 19 år, men alligevel ved hun lige præcis, hvordan hun skal løbe om hjørner med sin forsagte unge stedmor. Hendes far tager da også altid sin datters parti over for sin medgørlige og usikre kone. Faktisk er Victoria vant til at få sin vilje i alt, men da hendes fars ven har en ung maler med til hendes fødselsdagsfest, bliver hun for første gang usikker på sig selv. Den unge malers alvorlige blik gør hende stum, og den bekymringsløse, fjantede pige står pludselig ansigt til ansigt med en meget voksen følelse: kærlighed.Cornelia Levetzow (1836-1921) var dansk forfatter og udgav frem til 1891 alle sine bøger under pseudonymet J. Hun opnåede stor anerkendelse i både Danmark og udlandet for sine romaner og noveller. Hendes debutroman fra 1860, ”En ung piges historie”, der må betragtes som et vigtigt bidrag til den danske guvernanteroman, blev en stor succes.

A.C. Meyers mindedigte er dedikeret til en lang række store tænkere, forfattere og filosoffer, der alle har sat et aftryk på samfundet i slutningen af 1800-tallet og starten af 1900-tallet. Samlingen handler blandt andet om Karl Marx, Gustav Bang, Holger Drachmann og Louis Pio. Til hvert digt er der tilknyttet en lille introduktion til den pågældende persons liv."Mindedigte " udkom første gang i 1920.A.C. Meyer (1858-1938) var dansk stukkatør, socialdemokrat, journalist, forfatter og politiker. Fra barnsben lærte han fattigdommens vilkår at kende, og fra sit hjem på Nørrebro i København overværede han arbejdernes kamp for bedre vilkår. Konfrontationen mellem politi og arbejdere under Slaget på Fælleden i 1872 gjorde stort indtryk på den unge Meyer, og allerede som ung lærling på en symaskinefabrik holdt han sine første politiske taler. Han blev hurtigt en del af fagbevægelsen og siden medlem af Socialdemokratiet, hvor han arbejdede som journalist for partiets dagblad Social-Demokraten. I 1895 blev han valgt til Folketinget, hvor han sad frem til 1932. Gennem hele sit liv og politiske virke var han stærkt optaget af at forbedre forholdene for fattige og især nødlidende børn og grundlagde derfor hjælpeorganisationen Børnenes Kontor i slutningen af 1890'erne. Børnenes Kontor eksisterer stadig og uddeler beklædnings- og fødevarehjælp til værdigt trængende børn.

Under et ophold i Beijing besøger canadiske Denise Chong sine bedsteforældres fødeby, landsbyen Chang Gar Bin, og det bliver en rejse, der tager hende både tilbage og frem i tiden. "Konkubinens børn" er en personlig beretning om forfatterens egen familiehistorie. Det er en fortælling om migration og om familiens erfaringer med de kulturelle, politiske og sociale spændinger de oplevede med flytningen fra Kina til Canada i 1848, da bedstefar Chan Sam først kom til "Gold Mountain".Denise Chong (f. 1953) er en canadisk økonom og forfatter. I begyndelsen af 1980’erne arbejdede hun blandt andet som særlig rådgiver for den canadiske premiereminister og blev senere økonomisk seniorrådgiver for den canadiske regering. Som forfatter har Chong udgivet en række faglitterære bøger og allerede med debuten "Konkubinens børn" om hendes egen familie blev hun anerkendt i den brede canadiske offentlighed. Hendes forfatterskab har ofte fokus på kvinders erfaringer og på livet som minoritet.

”Døende kom jeg til verden” er en romanbiografi om den norske maler Edvard Munch. Munch kæmpede det meste af sit liv med psykisk sygdom og manglende anerkendelse for sin kunst. Bogen handler også om hans stormfulde venskaber og anstrengte forhold til kunstnermiljøet samt om hans alkoholmisbrug og indlæggelsen på en københavnsk nerveklinik. Da han blev udskrevet efter mange måneder, begyndte tilværelsen endelig at lysne.Ketil Bjørnstad (f. 1952) er en norsk pianist, komponist og forfatter, der har skrevet bøger inden for flere forskellige genrer. Han debuterede som forfatter i 1972 med digtsamlingen ”Alene ut” og har siden skrevet et væld af romaner, debatbøger og dokumentariske bøger om store nordmænd som Edvard Munch, Oda Krogh, Hans Jæger og Bendik Riis. Ketil Bjørnstad har vundet en lang række priser for sine bøger i mange forskellige lande.

Yola has the perfect life as a countess– blessed with grace, wealth and intellect. But one day her life is turned upside down when she is promised in marriage to a man she despises. Known for his socialite status, she’s sure he’s only after her prestige and wealth.Yola sets out on a secret mission to see if this suitor will fall for her in disguise, and whether this marriage could be true love.In her lifetime, British author Barbara Cartland wrote over 700 novels and was most famous for her contemporary and historical romances. A prominent figure in London society, the young Cartland began her writing career as a gossip columnist for the Daily Express. It was partying in 1920's London that gave her inspiration for her first book, "Jigsaw", a racy society thriller.After marrying into the McCorquodale family, she began writing romance and holds a Guinness World Record for the most number of books published in one year: 191. Her books have been translated into many different languages, as well as adapted for stage and screen. She is beloved the world over and even counts the young Princess Diana as one of her many fans.

This Barbara Cartland take on a Cinderella story is perfect for anyone looking for a bit of romantic suspense.Raised by her aunt and uncle, Alida lives in the shame that her late father cast upon the family. Always seen as inferior, Alida never thought love was going to be in her future. But her life is turned upside down when she must join her cousin on a trip to Russia to meet the young Prince that her cousin shall marry. But what might happen when it is in fact him that Alida can imagine a life with?In her lifetime, British author Barbara Cartland wrote over 700 novels and was most famous for her contemporary and historical romances. A prominent figure in London society, the young Cartland began her writing career as a gossip columnist for the Daily Express. It was partying in 1920's London that gave her inspiration for her first book, "Jigsaw", a racy society thriller.After marrying into the McCorquodale family, she began writing romance and holds a Guinness World Record for the most number of books published in one year: 191. Her books have been translated into many different languages, as well as adapted for stage and screen. She is beloved the world over and even counts the young Princess Diana as one of her many fans.

Sulla falsa riga della sua celeberrima commedia "Le miserie ‘d Monsù Travet", in "La carità del prossimo" Vittorio Bersezio dipinge un quadro impietoso di quella piccola borghesia piemontese – fatta di bottegai da quattro soldi e di miseri impiegati – che popola la sua Torino negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. Protagonista del romanzo è Antonio Vanardi, pittore sempre al verde che, perseguitato dai creditori, si ritrova costretto a vivere insieme alla famiglia in una soffitta. Opera schietta, a tratti addirittura crudele, ma che dona a chi la legge una panoramica a trecentosessanta gradi delle miserie (ma anche delle velleità) di un intero sottobosco sociale, che animava tutte le grandi metropoli europee in un periodo critico come quello della rivoluzione industriale.Vittorio Bersezio (1828-1900) nasce a Peveragno, nel cuneese, da una famiglia benestante e di tendenze liberali. Sebbene laureato in giurisprudenza, coltiva fin da giovane una forte passione per la scrittura, tanto da esordire come autore di teatro già nel 1842, con "Le male lingue". Attivo sia in ambito drammaturgico che narrativo, nel 1854 assume la direzione del Fischietto, importante periodico satirico. L’attività giornalistica rappresenta d’ora in poi il suo impegno principale, espresso con la fondazione di un proprio quotidiano – La Gazzetta Piemontese – e portato avanti in parallelo con la politica (nel 1865 è infatti eletto deputato). Profondamente influenzato dalla letteratura francese di Dumas, Balzac e Hugo, ma anche dal romanzo sociale di Zola, Bersezio è noto soprattutto per la commedia "Le miserie 'd Monsù Travet" (1863).

Nel 1888, a soli diciassette anni, Grazia Deledda ha già all’attivo vari esperimenti di scrittura. Alla stesura di questa sua prima opera di largo respiro, quindi, si esprimono appieno la sua precoce maturità e una grande empatia verso il vissuto delle persone che popolano la sua amata Sardegna. "Memorie di Fernanda" gira attorno alle confessioni fatte dal moribondo Guglielmo Ziskas all’adolescente che dà il titolo al romanzo. Il racconto della vita di Ziskas svela il rapporto tellurico che lo lega a molti altri personaggi, i quali sono coinvolti, loro malgrado, nella stessa grande tela di vicende umane, che funge da scenografia per una storia che reclama di essere narrata. Intrighi e tradimenti, amori e omicidi passionali: la vita, insomma, descritta nella sua più ambivalente natura. E probabilmente non basterà il viaggio – inteso come esperienza di autodeterminazione – a scrollarsi di dosso tutto questo...Grazia Deledda (1871-1936) nasce a Nuoro, quarta di sette figli, in un’agiata famiglia di proprietari terrieri. La sua scrittura è impregnata dei sentori della sua terra d’origine, dipinta efficacemente nel suo convulso ingresso nella modernità. Piccole e grandi tragedie si stagliano su un vivido tessuto sociale, descritto ora con piglio veristico, ora secondo stilemi decadentisti. Grazie a grandi capolavori come "Canne al vento", "Elias Portolu" e "Cenere", Deledda è stata la prima donna italiana a vincere il Premio Nobel (1926).

Cesare Debaldi nasce in una famiglia della piccola borghesia piemontese, trasferitasi a Torino in cerca di stabilità. Il padre Carlo, che da giovane aveva sognato di fare il pittore, si è ormai rassegnato al grigiore di un’esistenza qualunque. Ma per i figli – e in particolare per Cesare – fa in modo di offrire quanto di meglio si possa trovare. E Cesare, venuto su ingenuo, viziato ed abituato ad ottenere quanto in realtà non potrebbe neanche permettersi, finisce ben presto vittima della vanità di una sempre più decadente borghesia torinese, fatta di salotti chic, donne di piacere e, immancabilmente, debiti. Col solito piglio pungente che lo caratterizza, Bersezio compone un romanzo dai risvolti cinici, ma che nonostante tutto lascia ancora un barlume di speranza: di personaggi benevoli e disinteressati, infatti, se ne possono trovare anche in un mondo che sembra impazzito...Vittorio Bersezio (1828-1900) nasce a Peveragno, nel cuneese, da una famiglia benestante e di tendenze liberali. Sebbene laureato in giurisprudenza, coltiva fin da giovane una forte passione per la scrittura, tanto da esordire come autore di teatro già nel 1842, con "Le male lingue". Attivo sia in ambito drammaturgico che narrativo, nel 1854 assume la direzione del Fischietto, importante periodico satirico. L’attività giornalistica rappresenta d’ora in poi il suo impegno principale, espresso con la fondazione di un proprio quotidiano – La Gazzetta Piemontese – e portato avanti in parallelo con la politica (nel 1865 è infatti eletto deputato). Profondamente influenzato dalla letteratura francese di Dumas, Balzac e Hugo, ma anche dal romanzo sociale di Zola, Bersezio è noto soprattutto per la commedia "Le miserie 'd Monsù Travet" (1863).

In una Torino grigia e fredda, investita dalla rivoluzione industriale, si muovono i personaggi di cui Bersezio ha necessità per scrivere il proprio grande romanzo sociale. Lo specifica già nella prefazione: non intende avventurarsi in grandi spiegazioni o in astrusi filosofemi! No, per spiegare che cosa sia davvero, quella "plebe" di cui tanto si parla, l’autore sceglie la via del romanzo. E "La plebe" (1869) è un romanzo duro, coriaceo, a volte crudele. Proprio come la vita in una società che si è dimenticata di essere anche – e soprattutto – umana... Molti i personaggi, tante le situazioni, ma ovunque la miseria. E Bersezio ce ne ha fatto dono attraverso una finzione letteraria che non ha niente da invidiare a Dickens!Vittorio Bersezio (1828-1900) nasce a Peveragno, nel cuneese, da una famiglia benestante e di tendenze liberali. Sebbene laureato in giurisprudenza, coltiva fin da giovane una forte passione per la scrittura, tanto da esordire come autore di teatro già nel 1842, con "Le male lingue". Attivo sia in ambito drammaturgico che narrativo, nel 1854 assume la direzione del Fischietto, importante periodico satirico. L’attività giornalistica rappresenta d’ora in poi il suo impegno principale, espresso con la fondazione di un proprio quotidiano – La Gazzetta Piemontese – e portato avanti in parallelo con la politica (nel 1865 è infatti eletto deputato). Profondamente influenzato dalla letteratura francese di Dumas, Balzac e Hugo, ma anche dal romanzo sociale di Zola, Bersezio è noto soprattutto per la commedia "Le miserie 'd Monsù Travet" (1863).

Alfredo Bausen ha tradito la donna che ama e vede nell’incidente notturno, avvenuto sulla linea ferroviaria Zurigo-Basilea, l’occasione che aspettava: si sostituirà al libraio Oertli, compagno di viaggio occasionale. Non si può non pensare a "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello quando per questo redivivo inizia una nuova vita, in viaggio verso nuove mete. Ma così come Mattia Pascal, anche Alfredo Bausen racconterà la sua storia. Ad ascoltarlo sarà un medico genovese, nelle strade di Yokohama. Una storia che lui, e voi lettori, scoprirete essere ricca di avvenimenti scioccanti, di colpi di scena e di vendette.Emilio De Marchi (1851 – 1901) è stato un traduttore italiano, ma soprattutto scrittore e poeta; era infatti ritenuto uno dei più importanti narratori italiani della seconda metà dell’Ottocento. I protagonisti delle sue opere sono perlopiù contadini lombardi e la piccola borghesia milanese. Le sue opere sono davvero numerose, qui ne ricordiamo alcune come "Vecchie storie", "Il signor dottorino", "Redivivo", "Nuove storie d’ogni colore", "I nostri figliuoli", "Giacomo l’idealista" e "Arabella".

Emilio Lograve, cresciuto in un piccolo paese di provincia, vive ora in città per compiere i suoi studi di medicina. Un’infanzia difficile e tanti sacrifici lo hanno reso una persona ambiziosa, ma anche perennemente insoddisfatta. Oltre al successo professionale, infatti, Emilio cerca anche la gratificazione dell’amore. Ossessionato da questa necessità, il protagonista si dimostra disposto a fare di tutto. Ma Matilde, donna intelligente e leale, non è certo una sprovveduta. Grazie alla penna arguta di Bersezio, si viene catapultati in un mondo di perfidia e gelosia, di vendette e sentimenti furibondi, che dimostrano quanto l’amore venga spesso confuso con comportamenti che di buono hanno ben poco...Vittorio Bersezio (1828-1900) nasce a Peveragno, nel cuneese, da una famiglia benestante e di tendenze liberali. Sebbene laureato in giurisprudenza, coltiva fin da giovane una forte passione per la scrittura, tanto da esordire come autore di teatro già nel 1842, con "Le male lingue". Attivo sia in ambito drammaturgico che narrativo, nel 1854 assume la direzione del Fischietto, importante periodico satirico. L’attività giornalistica rappresenta d’ora in poi il suo impegno principale, espresso con la fondazione di un proprio quotidiano – La Gazzetta Piemontese – e portato avanti in parallelo con la politica (nel 1865 è infatti eletto deputato). Profondamente influenzato dalla letteratura francese di Dumas, Balzac e Hugo, ma anche dal romanzo sociale di Zola, Bersezio è noto soprattutto per la commedia "Le miserie 'd Monsù Travet" (1863).